Disturbi Specifici dell'Apprendimento

Studio di Logopedia e Psicologia

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LE CAPRIOLE

I DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO

DSA

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (identificati ormai in modo uniforme con l’acronimo DSA) costituiscono un’area di interesse clinico nella quale si è realizzato negli ultimi trent’anni un importante avanzamento delle conoscenze, grazie ai numerosi contributi derivati dalla ricerca scientifica e dall’affinamento delle tecniche di indagine diagnostica. Questo consente oggi una maggiore condivisione della definizione e della classificazione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, anche tra professionisti e/o specialisti di diversa formazione, di effettuare una diagnosi in modo più accurato e di realizzare trattamenti maggiormente mirati. Un passo fondamentale in questa direzione è stato compiuto con la pubblicazione a fine gennaio 2007 delle nuove Raccomandazioni per la pratica clinica elaborate nell’ambito della Consensus Conference.

Con Disturbi Specifici dell’Apprendimento si intende una categoria diagnostica, relativa ai Disturbi Evolutivi del neurosviluppo, che riguarda le abilità scolastiche.

Nella Consensus Conference del 2007 sono menzionati i criteri utili per la definizione di questi disturbi, ossia il carattere “evolutivi”, la diversa espressività nelle diverse fasi evolutive dell’abilità in questione, la quasi costante associazione ad altri disturbi (comorbidità), il carattere neurobiologico delle anomalie processuali che caratterizzano i DSA.

La Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità (Cc-ISS, 2011) li definisce “Disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Essi infatti interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici.”

Le principali caratteristiche che contraddistinguono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento riguardano:

  • le inattese e importanti difficoltà nella letto-scrittura e/o nei numeri e nel calcolo;
  • le difficoltà nella consapevolezza fonologica (difficoltà nel riconoscere quanti, quali e in che ordine sono i suoni di una parola);
  • la lentezza nell’automatizzazione di diverse abilità.

Alcuni bambini con DSA possono anche avere difficoltà di coordinazione, di motricità fine, nelle abilità di organizzazione e di sequenza e difficoltà nell’acquisizione delle sequenze temporali (ore, giorni, stagioni, ecc.).

Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche (CC-2007):

  • dislessia, cioè disturbo specifico nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo), in termini di velocità e accuratezza, per cui la lettura è più lenta e/o meno corretta delle aspettative, in base all’età o alla classe frequentata. L'età minima per fare diagnosi è fissata con il completamento della seconda classe della scuola primaria, classe considerata come il termine per l'insegnamento formale del codice scritto ed anche come l'età in cui dovrebbero ridursi le ampie differenze interindividuali riscontrabili prima di tale termine.


    • disortografia, cioè disturbo specifico della scrittura di natura linguistica (intesa come deficit nei processi di transcodifica fra rappresentazioni fonologiche ed ortografiche). L'età minima per fare diagnosi è fissata con il completamento della seconda classe della scuola primaria.


      • disgrafia, cioè disturbo specifico della scrittura di natura grafo-motoria (intesa come deficit delle abilità grafo-motoria). L'età minima per fare diagnosi è fissata con il completamento della terza classe della scuola primaria.


        • discalculia, cioè disturbo specifico del sistema dei numeri e del calcolo (inteso come deficit delle capacità di comprendere e operare con i numeri). L'età minima per fare diagnosi è fissata con il completamento della terza classe della scuola primaria.

         


        Nonostante sia prematuro fare diagnosi conclamata di dislessia e disortografia prima della fine della seconda classe primaria e di disgrafia e discalculia prima della fine della terza classe primaria, è possibile, già prima di questi periodi, dichiarare l’eventuale sospetto di DSA. Questa prima ipotesi diagnostica andrà confermata con un follow up. La diagnosi di attesa permette di attivare tempestivamente gli interventi di prevenzione del disturbo.

         

        Inoltre, secondo recenti sviluppi della ricerca internazionale, anche la permanenza di difficoltà significative, dopo un periodo di trattamento, può essere considerato un possibile criterio aggiuntivo per la formulazione di una diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento (resistenza al trattamento).

        Tratto dal libro "Irene &Marco. Devo Solo Attrezzarmi. Un ragazzo, una ragazza e un diario segreto..."  Edizione Libriliberi

        <<Uso il diario come angolo di sfogo. (...) Non ho amici. (...) Ho paura di dare troppa confidenza, soprattutto ai ragazzi della mia scuola, tutto per una fastidiosa cosa che ho scoperto di avere alla fine della quarta elementare. Per questo motivo ho imparato a scrivere in stampato maiuscolo: la mia scrittura è quasi illeggibile. In classe sto sulle mie e nonostante la difficoltà a mantenere alta la concentrazione per cinque ore, faccio di tutto per assorbire il maggior numero di informazioni possibili. Ma sono lento ad apprendere, terribilmente lento, molto più dei miei compagni di classe, e la cosa mi snerva. (...) oggi pomeriggio nonostante le strade ghiacciate e il freddo mi sono incontrato con Pietro. E' un insegnante di italiano (...) E' l'unico oltre ai miei genitori a sapere del mio piccolo segreto, ma a differenza di loro si è sbattuto fin dall'inizio per capirne di più, per informarsi e informarmi. E' grazie a lui che ora so di non essere diverso dai miei compagni, ma che anzi la mia intelligenza è più che nella norma. (...) non fa altro che ripetermi "Marco, tu non sei diverso da nessuno, lo so che non è facile accettarlo per un ragazzo della tua età, ma vedila in questo modo, tu sei speciale e unico a modo tuo, hai qualche difficoltà, non irreparabile, ma molti pregi!" (...).

        Io sto zitto e continuo a collezionare 5. Ma poi mi dico...Di per sé quello che traduco non è tradotto male, solo che mi mancano sempre quelle ultime dannate righe e quindi il voto è sempre insufficiente. Mi basterebbe solo un'ora in più e i miei voti sarebbe un pelo più dignitosi. Pietro mi dice in continuazione che la cosa potrebbe essere risolta abbastanza facilmente se solo mi venisse fatto il piano didattico personalizzato. Ma questo è un argomento tabù nella mia famiglia. Loro semplicemente non lo hanno mai accettato e di conseguenza anch'io ho avuto qualche problema a farmene una ragione. (...) Ho un cattivo rapporto con lettere e parole. Nella mia testa non fanno altro che confondersi e invertirsi! Scambio lettere simili tra loro (...). Il mio cervello involontariamente lavora come uno specchio, ribalta le lettere per me più simili e me le fa trovare tutte in disordine all'interno di una parola. Per questo la mia lettura è così lenta e robotica. Il mio intelletto deve lavorare simultaneamente contro il mio cervello e ribaltarle nuovamente. Ciò implica una fatica quasi doppia rispetto agli altri ragazzi, anche solo a leggere una singola frase. Non ti so spiegare bene perché mi succede tutto questo.

        Pietro (...) l'ha definita una mia particolarità! Sarà...ma io con questa mia peculiarità, come la chiama lui, sin da bambino ho avuto un brutto rapporto. Non è stato facile accettarlo, anche a causa della mia dimensione familiare un po' ... "aristocratica", di mentalità chiusa. (...)

        Poi succede qualcosa che non mi aspettavo! (...)

        Qualcosa in me si era sbloccato. Ormai mi sentivo pronto a raccontare tutta la mia storia di ragazzo con DSA. (...) La prima cosa che ho fatto da persona nuova è stata quella di andare a parlare con i professori e informarmi se i miei genitori erano realmente andati a fare il PDP come mi avevano promesso. (...) ora che finalmente i miei genitori si erano decisi a portare la certificazione non avrebbero potuto più ignorarla e quindi avrei avuto, se mi fosse servita, un'ora in più rispetto agli altri per concludere il compito. (...) Non puoi immaginare la mia felicità (...). Per quanto riguarda la scuola, quella ormai è finita da più di una settimana e sono fiero di poterti dire che sono riuscito a vincere il mio tanto temuto greco all'ultima versione con un bel 7 (...).>>